Perdonatemi cari frequentatori, è da un po’ che non scrivo/aggiorno, ma tra una sciamatura, una smielatura ed un trattamento antivarroa qua e la’ l’estate –anche per ragioni microclimatiche- non è il momento migliore per dedicarsi all’informatica e al sito –cosa che avverrà più assiduamente nel periodo invernale sempre per le ben note cause climatiche che mi costringono a rimanere spesso in casa, fenomeno detto anche “blocco dell’apicoltore che cova per il prossimo anno”.
Ci si avvia -purtroppo- al periodo di chiusura dell’annata apistica e non c’è che dire, che annata! Sempre peggio anche peggio, più peggio (che non si può dire ma rende l’idea) dell’annata ignorante del 2014 anche se visti i risultati –per il momento- non ci si può lamentare più di tanto; qualcosina si è fatto.
Una prima parte di primavera caldissima che ha fatto sperare per il meglio, seguita da una seconda piovosa, fredda/schiferrima con l’aggiunta di una estate (per la gioia dei turisti però) secca gialla in stile Sicilia con cicale zzz zzz zzz hanno fatto si che sia stata –almeno per me- più abbondante la raccolta di acacia che di castagno, il che è tutto dire (senza contare che abbondante è in senso estensivo…).
Ma al di là del raccolto veniamo a qualche nota più positiva (non nel senso medico/clinico del termine perché sarebbe negativo in quel caso…non confondiamoci…). Quest’anno ho effettuato un trattamento diverso rispetto a quelli passati, ovvero non ho utilizzato l’apibioxal gocciolato a seguito del noto blocco di covata a favore del noto e sottolineo biologico: ApiLifeVar (tavolette di timolo).
Tra incertezze/dubbi/grattacapi come è normale che sia visto che “squadra vincente non si cambia” (in questo caso sarebbe più corretto dire “principio attivo vincente non si cambia <ma così sembra la pubblicità di un prodotto per lavare i pavimenti>”) devo dire che il timolo nella mia zona e nella finestra del periodo utilizzata ha fatto un buon lavoro; certo c’è sempre la possibilità di reinfestazione e bisogna vedere come si arriva verso l’inverno sperando che gli apicoltori della mia zona abbiano provveduto a fare le cose per bene…………………………………………..
Già gli apicoltori, è una categoria strana quella degli apicoltori. Quando parli con loro è tutto fumoso/nebbioso tipo Milano…., miele non ne ha fatto nessuno ma son sempre in giro a vendere e a fare foto di smielature pantagrueliche (metteranno mica foto di repertorio come nei telegiornali?), di varroa non ne ha nessuno (varroa questa sconosciuta, c’è chi dopo tanti anni non sa neanche come sia fatta!), però poi i dati nazionali sono catastrofici, tipo apocalisse zombi, anzi apocalisse varrombi. Tra l’altro anche sui metodi/trattamenti da adottare gli apicoltori sono ancora più strani; i dati e le statistiche nazionali alla mano (ai piedi sarebbe complicato) affermano che non si possa sgarrare nel seguire una certa metodologia, ma quando parli con gli astronauti, cioè con gli apicoltori, ognuno usa un metodo suo alternativo che va completamente all’opposto di quanto dovrebbe essere secondo gli studi di ghetto settore. Gente che asserisce che la varroa la elimini solo con il metodo Campero, forse intendono il verbo: “camperò e chi lo sa? Camperanno nessuno lo sa…”; certo è che se avessi usato solo il metodo Campero le api da me non sarebbero campate per niente, anzi non sarebbero arrivate neanche al periodo del panettone; ad ogni modo il metodo Campero è un ottimo tampone che ormai, se non abbinato ad altra pratiche, è pressoché inutile dato che Varroa predilige indistintamente celle da fuco e da operaia diversamente da come avviene per apis cerana.
Dicevo del timolo e quindi dell’ApiLifeVar: decisamente un’altra vita rispetto al blocco+gocciolato in cui si ha sempre l’ansia di bloccare la regina per 26 giorni e magari non ritrovarla più o di averLe fatto del male in fase di prigionia. Certo, anche il timolo ha i suoi svantaggi, come il fatto di ritrovarti le api “hipster” (si dice così?) con delle barbe lunghe e folte…la cosa positiva è che almeno le api stanno sempre nude, quindi niente risvoltini, almeno quello…
Il metodo che ho seguito però è leggermente diverso da quello indicato nel bugiardino; perché altrimenti si sarebbe chiamato diversamente se ti volesse dire la verità e come stanno le cose effettivamente! Quindi, anziché 4 tavolette ogni settimana ho accorciato i tempi inserendo le tavolette ogni 5 giorni. In questo modo i vapori di timolo, canfora, mentolo, armadio, comodino rimangono più attivi e copro qualche ciclo di covata in più (anziché 21 [4 tavolette x7 giorni = 21 giorni] come dice il pinocchietto bugiardino che mente ho fatto 5 tavolette x 5giorni = 25 giorni). L’estate -inoltre- mi ha assistito poiché è sconsigliato utilizzare il timolo con temperature esterne superiori ai 30° e quest’anno non si sono superate queste temperature.
Per ultimo ho dediso di comprarmi un obiettivo nuovo e dei tubi di prolunga per la Nikon.
E che c’azzecca mo questo discorso?
C’entra! Perché forse potrò cimentarmi ancora meglio nella macrofotografia e quindi riempire il sito e la galleria -spero- di nuove foto “closeup” = avvicinamento/macro per vedere tutti i micro dettagli della natura che sfuggono all’occhio umano.
Chiudiamo il post con una foto intitolata amori impossibili oppure unioni civili anche in natura!
Sempre bellissime le foto e spero che la tua nuova prova coi trattamenti si riveli efficace per il bene tuo e delle tue fantastiche api!
Io sono partito con tre arnie, ed affrontare questo primo anno è stato davvero uno stimolo fortissimo nel documentarmi ed imparare.
Io ho ottenuto pochissimo miele ma siccome le famiglie che ho comprato ad inizio stagione erano su favi molto vecchi, ho preferito spingere un po’ di più sul rinnovamento dei favi e meno sulla produzione di miele per me ed i miei familiari, il clima ha fatto il resto.
I miei primi ingabbiamenti delle regine per il blocco di covata sono stati piuttosto comici (una regina mi è volata via e l’ho cercata per circa 40 minuti, si era andata ad appoggiare sopra ad un fiore di erba medica) per fortuna sono riuscito a non strapazzarle ed è andato tutto bene.
A presto e buon lavoro!
Ciao e grazie per il tuo prezioso intervento.
Bene hai fatto per i favi, rinnovarli spesso soprattutto quando arrivano da chissà dove è il metodo migliore per evitare eventuali problematiche sanitarie poiche cera propoli e legno tendono ad accumulare molti elementi ed eccipienti.
Il blocco -soprattutto le prime volte e se nn si è seguiti- è una tecnica macchinosa talvolta complicata ma che da ottimi risultati…certo ogni trattamento o tecnica ha il suo pro e contro.
Per quanto riguarda la regina che svolazza è una cosa che capita a tutti…tranquillo.
ciao e grazie.
luca